Magnitudo Emilia

Frammenti e immagini del terremoto emiliano del 2012
 

Testi di Annalisa Vandelli, Fotografie di Luigi Ottani
Anno di pubblicazione 2012 – Edizioni Artestampa

 

TORRE DELLA SACCHELLA
“Da quassù si dominava la piana.
Li ho visti, sotto di me, tirarsi colpi d’archibugio; trascinare corpi svuotati e stanchi a Fossoli.
Ho osservato uomini condurre buoi al giogo e donne profumare l’aria di gnocco fritto. Li ho visti bambini con le braghe corte correr dietro alle galline e diventare adulti correr dietro alle contadine. Ho guardato guardare questi campi tirati al verde come biliardi; e bonifiche, laghetti, fossati; pesci gatto, carpe; “piangiani” e montanari.
Li ho visti nascere e morire, come gli altri: gli animali, gli alberi e i canali.
Immobile, dal ‘400 io vi guardo. Costruita per questo: solo per vedervi, per dare l’allarme, al confine di uno stato e di un ducato, che pure ho visto sparire.
Tutto si riprende la terra, anche me, che in tanti mi avete vista in piedi: Sua Altezza, torre della Sacchella, 27 metri alta come la piazza di Modena. E a 12, qui, dove mi sento ancora una costola dolere, c’è la misura di quella di Carpi.
Con due colpi sono inciampati a terra i mattoni che avevate compilato.
E adesso, più non vi vedo, se non vi avvicinate.
Come un vecchio non vedo se non chi s’avvicina.”

 
 

“Magnitudo è un ritorno a casa…”

 

Magnitudo Emilia esprime la grandezza di un’Emilia colpita al cuore da un sisma che ha fatto tremare anche lo sguardo delle persone sulle cose, mutandolo per sempre. La giornalista e scrittrice Annalisa Vandelli, insieme al fotoreporter Luigi Ottani, si sono posti una domanda che è allo stesso tempo una sfida:come si racconta la devastazione della propria terra e della propria gente? Gli autori rispondono così: “Questo libro vorrebbe essere un microfono della terra, dell’urlo straziante che ha interrotto le nostre abitudini. Così abbiamo lasciato che il racconto si raccontasse da sé, senza porci limiti nella ricerca e seguendo piste imprevedibili. Abbiamo lasciato che un incontro tirasse l’altro, come pure i territori e gli eventi, così da non dominare una storia ma da darle la libertà di costruirsi, di esprimersi. E da qui la struttura del libro, calcolatamente casuale. Vi restituiamo dei frammenti letterari, recuperati o salvati da ciò che resta e che ci è sembrato estremamente prezioso nel restare. Abbiamo registrato, oltre alla tremenda sciagura e alla perdita di vite umane, la caduta dei simboli e la forza che l’identità emiliana sta mettendo in campo ormai da mesi, perché l’identità è la solidità a cui stiamo vedendo aggrapparsi ciascuna delle persone intervistate. Abbiamo cercato di penetrare questa complessità di strati successivi, che va dalla mescolanza etnica alla tenacia imprenditoriale, dal dialetto alla forza poetica di Antonio Delfini, rendendo la Bassa un exemplum universale. Dunque questo libro non si conclude col nostro lavoro, ma comincia da esso, perché il lettore ha un ruolo fondamentale, diventa autore nel fare sue e continuare queste storie o suggestioni. E allora questo libro ha l’ambizione di creare anche identità intorno a sé, di sostenere o affiancare lo scatto d’orgoglio che emerge e che non deve essere taciuto”.

Il progetto Magnitudo Emilia ed ogni iniziativa ad esso correlata, ha l’obiettivo di raccogliere fondi destinati al finanziamento dell’attività di formazione per i disabili condotta dalla Fondazione Scuola di musica “Andreoli” di Mirandola.

Per le persone e le comunità sconvolte da un terremoto così distruttivo, la riconquista della normalità è un percorso lungo e doloroso che non risparmia nessun aspetto della vita quotidiana.

Ecco perchè è stata una volontà precisa degli autori e sostenitori di questo progetto, quella di destinare i fondi raccolti al finanziamento della Scuola Andreoli che dal 1966 realizza progetti di integrazione per bambini e ragazzi disabili con la collaborazione della Ausl di Mirandola.

I progetti che negli anni hanno dimostrato la loro validità, si sviluppano su 5 direzioni didattiche, 9 plessi scolastici, 30 classi e coinvolgono i comuni maggiormente colpiti dal sisma: Finale Emilia, Massa Finalese, San Felice, Camposanto, Mirandola, Cavezzo, Medolla, Concordia, San Possidonio.”

 

Lo spettacolo teatrale

 


“Magnitudo Emilia”: intervista ad Annalisa Vandelli

Un approfondimento di Carmine Castoro per il “Il Messaggero” sul libro e lo spettacolo teatrale dedicati al terremoto del 2012 in Emilia.


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