La foto di Annalisa, intitolata “Qual è il prezzo del sale”, è stata scelta da Silvia Cardascia come immagine della piattaforma Water Science Policy per la pagina “About Us”.

Silvia e Annalisa si sono conosciute in Etiopia, paese molto significativo per entrambe e luogo dove è stata scattata la foto.
Water Science Policy è la piattaforma multidisciplinare sull’acqua creata da lei e alcuni suoi colleghi universitari con lo scopo di affrontare un tema così importante in modo multidisciplinare.

Come mai proprio questa immagine?
“Negli scatti di Annalisa è presente un livello di potere, luce e umanità che rendono le sue foto reali e uniche. Questa in particolare rappresenta lo sfruttamento che esiste dietro alla realtà dei laghi salati e lo fa immortalando un bambino che sembra raccogliere perle di luce. Il suo significato è fortissimo e nonostante il bambino sia magro e sembra quasi che stia morendo, a me trasmette resilienza e speranza. Sentimenti e prospettive che dovrebbe portare l’acqua in ogni paese.”

Water Science Policy
La piattaforma lavora grazie alla collaborazione di molti editors volontari provenienti da tutte le parti del mondo e a coordinare tutto sono Silvia e Christian Fischer. L’obiettivo è riuscire ad affrontare un tema così importante in tutti i suoi aspetti, con un approccio scientifico e contenuti alla portata di tutti.
Il progetto è nato quasi per gioco con un blog free su WordPress, ora sono una Onlus a tutti gli effetti con sede in Germania e sono in contatto con realtà quali l’Unesco. Water Science Policy è l’esempio di come anche dal lockdawn possa uscire qualcosa di positivo. Silvia Cardascia ci spiega come questo periodo di chiusura e isolamento li abbia uniti nel voler fare qualcosa di bello e buono per il mondo.
“Noi vogliamo fare informazione, dare opportunità e proporre soluzioni.”
“Stiamo cercando di strutturarci, passo dopo passo, per ora vogliamo fare divulgazione di qualità diventando una libreria online sull’acqua, con contenuti fruibili in varie lingue e formati, così da agevolare ogni tipo di utente. Ci piacerebbe anche riuscire a essere una sorta di “raccoglitore” di associazioni che lavorano sull’acqua, così da rappresentare un punto di incontro per diverse realtà e ovviamente dare opportunità di crescita ai giovani. L’obiettivo è essere più inclusivi possibile.”

(Linda Compagnoni)

Etiopia

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